riunioni


Una scuola all’imite 2

Sempre all’imite a scuola. Anche un po’ più in là.

Prendete la punteggiatura. Questa storia delle virgole che non ci sono mai oppure solo dove meno te lo aspetti… Il ragazzo virgola studia. Cioè il ragazzo è già in pausa prima ancora di mettersi sui libri! La storia degli apostrofi, poi… Un auto rigorosamente maschile, Lutero che – per compensare – diventa L’utero. Ed eccoci oltre all’imite. Ma proprio a-elle-elle-apostrofoimite.

Anche in classe si viaggia sempre all’imite del verosimile. Dante, si sa, fumava l’oppio. Petrarca era un depresso e sì, fumava l’oppio. Boccaccio sembra un po’ meglio, ma è stralungo. E poi il suo Ser Ciappelletto… Che spavento, Ser Ciappelletto… Ma no, mica perché da peccatore diventa santo. Mica per la dabbenaggine del frate. Macchè! Ser Ciappelletto… Nooo profeee! Nooo! Ser Ciappelletto è… è un frocio! Che schifo! (Beh profe, a questo punto apriamo un dibattito sull’omosessualità! Qui dentro c’è chi pensa che sia una malattia…) (Il sabato la penultima ora… Ci sono già caduta nel dibattito. E chiedetelo a Gianpazienza come sono tornata a casa). Comunque. Foscolo pure era un depresso, sostiene la classe dello squash. Tutti depressi i poeti. Tutti che soffrono…

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Di firme e fiori gialli

L’altro giorno ho firmato la proroga della supplenza fino a giugno. Ho firmato sorridendo alla preside. E pure alla segretaria.

Sì! Inizia ogni giorno con un sorriso!

Inizia ogni giorno con un sorriso! Sorridi, sei tra gli aspiranti ragionieri! Sorridi, maledizione!

Poi mi sono disperata. La felicità non passa per di qua/ nemmeno per un attimo/ sorride e se ne va/ mi guarda e fugge via/ scossa come da un brivido… Questa la colonna sonora della mia giornata.

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Di temi, popollo e Ringo 2

Una settimana all’insegna dell’incubo correzione temi, quella scorsa.
Profe, ha corretto i temi? Profe, ha corretto i temi? Profe, ha corretto i temi?

Nooo che non ho corretto i temi!

Nooo che non ho corretto i temi!

Come al solito, è più il pensiero del pacco di temi che il pacco in sé ad angosciare. Alcuni docenti soccombono di fronte a un tale pacco di pensiero. Davvero, chiedetelo a quella prof esausta che anni fa mi pagava per correggerli al suo posto!
In ogni caso, i temi di letteratura rischiano di essere molto noiosi. Ci sono le eccezioni, certo. C’è quello succoso succosissimo, quello che fa strillare Gianpazienza! Senti qui che roba, devo leggertelo, ma ci pensi?!, diventando così l’incubo di qualcun altro. Quello che fa esplodere in sonora risata (a metà di un collegio docenti), perché racconta del popollo, che – si sa – è il popolo un po’ pollo. Per il resto, un gran sonno. Soprattutto il venerdì sera dopo le 23, quando Gianpazienza e un pezzo di umanità mondana bighellona per locali, mentre io e un pezzo di umanità popolla ci chiediamo e richiediamo il perché della disgrazia di una scuola anche il sabato. (altro…)


Anche i punticini piangono 4

Quando a scuola firmi un contratto fino ad avente diritto, dovresti sapere che non vali una cicca, al massimo qualche punticino. Anzi, tu SEI solo un punticino dentro l’ultima graduatoria di una grande macchina. Dovresti pure sapere che se la macchina si muove, tu puoi saltare. Basta un attimo e – puff! – sparisci. Non è facile, però, lavorare pensando che domani – puff! – sarai sostituita da un altro punticino, un punticino appena più grande di te. Oppure che te ne andrai dopodomani, tra due settimane, tra tre mesi: non è dato sapere quando la grande macchina si muoverà. L’importante, comunque, è non essere un punticino ottimista, una tipo me. Una che si dice (e che si sente dire) che il suo non è che un mezzo posto vacante con un orario demente, là sui monti con Annette… Chi può portarglielo via? E invece. 26A scuola, tutto scorre come di consueto. Ugo chiede se deve fare un riassunto riassuntato e se può andare in bagno a disagitarsi, i gemelli Emme non possono mostrare i compiti perché non hanno il quaderno, non possono prendere la nota perché non hanno il diario. Tutto normale, sì. C’è pure il sole e quindi Te sai che se eravamo vampiri, eravamo già bruciati? chiede la bambina Quesito. Un ragazzino perde un dente, Elisa sorride a me e non, ahimè, a Scodella Bionda, Alice nel Paese delle Meraviglie sembra essere in classe, ma non è vero: in realtà beve il tè con la Lepre Marzolina. Qualcuno duella per leggere le definizioni sul dizionario – l’attività preferita, dopo la declamazione del proemio dell’Iliade. A ricreazione, tocca pulire naso e orecchie di due bambine: c’è stato un incidente tra bicchieri di cioccolata calda. In mensa, timpani fuori uso, una pasta da sciogliersi in bocca e bastoncini Findus. Carote ottime, ma neanche un nano che se le fili. Insomma, tutto va bene. Poi ecco che sento una voce che mi allarma, lì a scuola. (altro…)


Rivelazioni

Quante rivelazioni, in un solo giorno, là sui monti con Annette e gli astuccetti!4
Innanzitutto, scopro che Vorrei Chiamarmi Ugo non fa i compiti. O meglio, fa i compiti ma non ha mai il quaderno giusto – sostiene. E se lo sostiene con un sorriso di circa cinquanta dentoni, non è facile restare seri, no no.  Poi scopro che tutti i consigli-collegi-riunioni saranno nei giorni in cui avrei voluto essere lontanissima. Che il menù della mensa fa schifo (con tanto di mele che si danno ai maiali!) e che la cosa la risolverò io perché sono la coordinatrice. Questa cosa della coordinache? l’ho trovata piuttosto divertente, confesso. E confido di scoprire presto che cosa significa. Pure di imparare a distinguere le mele per gli essere umani da quelle per i suini, già che ci sono. Scopro poi, con sommo disappunto, che mio papà aveva ragione: le donne interrompono sempre. S-e-m-p-r-e! Eppure lui non ha mai fatto un consiglio di classe… Dove, dei due uomini presenti, uno legge un libro per i fatti suoi, immaginando di essere su Saturno, e l’altro prende la parola per Zac! essere interrotto quattro secondi dopo da una donna. Tre, forse. Così chiude le palpebre e respira a fondo (credo mormorando Om ShantiOm Shanti…). Poi ci riprova ma Zac!, e ancora e ancora finché si stufa. O si incazza. O esce a parlare col bidello.
Anch’io, si sa, parlo spesso col bidello, sperando che tiri fuori quella storia dello skipass scontato. Niente da fare. Ma quali nuove meraviglie scopro… (altro…)