Gianpazienza


L’altalena

Oggi termina la mia gestazione. Nove mesi di endogestazione, che potrei facilmente racchiudere in una parola: disagio, e nove mesi di esogestazione, difficili invece da riassumere. Se dovessi trovare un’immagine per calzarli tutti, sceglierei: altalena. (altro…)


Tre mesi 2

Oggi il nostro fiore compie tre mesi. Tre mesi ricchissimi in cui ho provato tanta meraviglia e avuto rivelazioni inattese.

Innanzitutto ho conosciuto l’universo frastornante dell’ospedale e ho capito che nel parto se qualcosa può andare storto lo farà. Meno male allora che c’era Gianpazienza amoroso a dare il benvenuto al mondo al nostro ometto.

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Può nascere un fiore nel nostro giardino 5

«Ma dammi la mano e torna vicino/ Può nascere un fiore nel nostro giardino/ Che neanche l’inverno potrà mai gelare/ Può crescere un fiore da questo mio amore per te»

A mano a mano, Rino Gaetano

A due mesi dall’inizio dell’anno scolastico, dicebeatrice che è ora di scriverlo, che non è tornata a scuola e che al suo posto c’è una supplente. Già, dopo una vita da supplente, ora ha una supplente. Robe da matti! Ma perché? (altro…)


Buon viaggio

E sì che fino alla sera prima riuscivo a dire solo Nooo! Domani inizia la scuola, nooo! con sottile angoscia e sincera incredulità. Mi chiedevo: ma se ieri era luglio, con i miei studenti di quinta diplomati senza di me (che battagliavo con il Covid anziché con i loro temi), come fa oggi a essere settembre? Chi ha inghiottito le vacanze? Lo so: se non posso rispondere io, figuriamoci voi, che magari d’estate avete due settimane di ferie da centellinare o divorare in un morso, come Gianpazienza. (altro…)


Una mattina di aprile

Mi sveglio presto presto causa temi da correggere e decido di rinunciare alla colazione per solidarietà con il mio cane. Dopo soli due temi, però, non resisto e, in piedi, ingollo un pezzo di torta con un po’ di caffè riscaldato. Un supplizio: non lo vedo, ma lo sento sulla schiena il suo sguardo di animale costretto al digiuno, affamato e afflitto. Proprio una brutta colazione. Proprio un’umana incapace di gestire con distacco le cose canine. Di nuovo, non resisto: mi volto e gli regalo un mucchietto di briciole. Lui giura di non dirlo alla veterinaria.

Poi un bacio a Gianpazienza, Spotify in auto e i papaveri lungo la ferrovia. A scuola, un caffè alle macchinette, qualche veloce chiacchiera su documenti e scadenze e la campanella che suona mentre sto facendo la pipì. (altro…)