Viaggiare informati (5) 6
Pensavo di nuovo alle mie trasferte, agli ultimi viaggi in treno.
A quella sera di stanchezza, quando volevo tornarmene a casa veloce. Bello eh, il corso propedeutico all’esame che mi potrebbe regalare un nuovo, luminoso, perfettamente inutile titolo… Bello sì, ma io, quella sera, avrei voluto essere già a casa e invece dovevo ancora attraversare un pezzetto di regione.
Entro in stazione di corsa, guardo il tabellone: il mio treno sta partendo. Salgo le scale correndo e arrivo al binario: il treno è ancora fermo, meno male. Alzo lo sguardo: dieci minuti di ritardo dice ora lo schermo. Ah. Ho il tempo di percorrere tutti i vagoni di questo treno a due piani, il treno delle sardine pendolari che stanno sedute pigiate pigiate, sopra e sotto. Trovo un posto nell’ultima carrozza, piano terra, accanto a due signore che stanno parlando a bassa voce di tagli aziendali. Tolgo la giacca e l’accartoccio in braccio, apro la borsa, tiro fuori un libro e drizzo le orecchie. Stanno annunciando qualcosa… Il treno partirà con un ritardo di dieci minuti o forse più, ma poiché manca il personale, forse non partirà. Vi consigliamo di prendere il treno che parte alle 18.25 dal binario 12. Le sardine pendolari, sedute pigiate pigiate, si guardano per un istante e poi si alzano. L’intero treno si alza. Insieme. E insieme cerca di scendere e avviarsi in un altro binario, verso lo stesso treno, già quasi pieno. In una grande stazione, poco dopo le diciotto, un intero treno, un altro binario… Non so se mi spiego.