Archivi mensili: Giugno 2012


gli aspiranti meccanici, gli esami/3

Le premesse al colloquio finale, naturalmente, sono ottime. Tranqua profe so tutto sono strabravo la tesina l’ho letta sull’autobus, no profe io col cazzo che l’ho studiata, sì profe il discorso lo faccio in italiano non in urdu, tranqua.
Ciuffo medio-basso ma sorriso spavaldo, gli h’ass mekk sono pronti, sebbene non proprio vestiti di abiti seri… Ma chiii profe, io sono un tipo sportivo e vado bene così, ma chiii questi non sono calzoncini corti, arrivano alle ginocchia, calzoncini poi lo dice solo mia nonna! Lo sa che stamattina la mia vecia mi ha chiesto perché non ti metti la camicia e io le ho risposto ma sei fusa non vado mica in discoteca, vado a fare l’esame… Comunque tra poco io non sarò più il suo allievo e lei non sarà più la mia profe, insomma possiamo finalmente uscire insieme, bella storia.
Il via ai colloqui lo dà il sorteggio. Esce la lettera dell’hass mekk che ha appena finito di dire No profe io la tesina non l’ho ancora letta ma tranqua ho tutto il tempo di leggerla mentre aspetto. Naturalmente, prende la notizia di essere il primo interrogato con molta classe – Figli di puttana figli di puttana figli di puttana, dice ai compagni sorteggianti – ma la sua parlantina incanta il presidente e il suo ego stupefacente, come al solito, tramortisce tutti… Certo che ero bravo in stage, infatti volevano tenermi, certo che sono sempre bravo in classe, io sono un leader, ma un leader positivo perché aiuto tutti i miei compagni (soprattutto gli indiani puzzoni analfabeti facce di merda, pensa la profe), però io aiuto e non sono aiutato, per forza, io sono il migliore. La profe ha pure il coraggio di ricordare che nella visita didattica al museo della Grande Guerra ha mostrato un grande interesse (in effetti, era quello che questionava la guida su roie e cecchini e brillava nella competenza di armi). Lui poi ringrazierà, profe sei bellissima, stragentile, ti aspetto fuori dove c’è la tua bici e ti porto a pranzo, ok? (altro…)


gli aspiranti meccanici, gli esami/2

La prova professionale si apre con un accorato discorso del direttore: ragazzi, o si cambia atteggiamento o qui le cose si mettono male: il presidente di commissione si è molto lamentato, ecc. ecc. Naturalmente, gli h’as mekk si mostrano ottimisti: tranqua, certo che saremo bravi, noi siamo sempre strabravi, anzi i migliori. Non solo ottimisti, anche pieni di buone intenzioni: di fisso io ci metto strapoco a fare il mio pezzo e poi aiuto quel coglione del negro, ma come profe non posso aiutarlo, lui mi ha aiutato in inglese, ma come…
L’officina è il loro regno e qui si assiste alla trasformazione. Camice da lavoro, scarpe antinfortunistiche e occhiali protettivi, gli h’ass mekk si posizionano dietro alla macchina, tuffandosi in un mondo altro. D’improvviso eccoli assorti – sì profe tutto bene, solo che non mi piace parlare mentre lavoro – oppure filosofanti: lo cambio ancora un po’ il pezzo, meglio perfetto che buono, alla fine. Comunque non capisco perché non possiamo uscire io e lei, profe, cosa sono 10 anni di differenza, l’età è solo un numero, ci pensi. Mentre la profe ci pensa, gli h’ass mekk si fanno sempre meno seri: profe venga qui vicino alla macchina ho bisogno di un belvedere, lo sa che in stage lavoravo vicino al calendario con le fighe nude, per oggi però mi va bene anche lei vestita. Ma poi, scusi, lei che cazzo ci fa qui che non capisce un cazzo di meccanica? Allora, di tanto in tanto, provano a spiegare: questa è una fresatrice e io ora sto facendo la squadratura di un pezzo cilindrico, figa profe ha visto come parlo, faccio paura eh… Questo invece è il calibro, se vuoi misuro il diametro dei tuoi occhi che sono splendidi, eheheh, pensi che sarò promosso dopo questa frase?
Otto ore d’esame sono davvero lunghe. Per cui a me mi gira il cazzo stare qui tutto il giorno, e poi che stanco e che sete, allora dai profe prendimi una bottiglia d’acqua inchilà, però non ho abbastanza monete aggiungile te, mi raccomando frizzante e non troppo fredda. Per fortuna c’è la pausa pranzo che fa riprendere fiducia e forze, oltre che un deciso aroma al kebab. (altro…)


gli aspiranti meccanici, gli esami

Il clima, come di consueto, è pacato. Ciao profe, se non mi aiuti ti uccido e comunque a me di ‘sto esame frega ‘n casso frega ‘n casso frega ‘n casso! Così annunciano ridendo gli h’ass mekk fuori da scuola, immersi nell’eterno gioco Chi la spara più grossa è un figo. Però il ciuffo, di solito altissimo, oggi è un poco più basso, quasi inquieto nelle provocazioni… Profe, ricordati che io so che bici hai, che auto hai e potrei sapere anche dove abiti, ricordatelo eh, comunque bella la camicia, è uguale alle lenzuola della mia vecia, profe ma lo sa che non ho dormito stanotte lo giuro che non ho dormito, ho perfino riletto le sue cazzo di schede, profe io stamattina sono andato a correre, ero teso lo giuro che ho corso stratanto ero troppo teso figa, profe mi aiuterà vero non so niente, profe è il giorno più importante della mia vita, ti prego aiutami tu. E siccome bisogna giocarselo bene il giorno più importante della vita, la classe degli h’ass mekk entra a scuola urlando, si fa largo tra gli altri studenti urlando, sale le scale urlando, raggiunge l’aula d’esame urlando. E qui un commissario impavido fa fare dietrofront all’intera classe, cacciandola fuori da scuola. Imbarazzante bisbigliano ora gli h’ass mekk, mentre la bidella strepita E l’educazione e l’educazione e l’educazione??! Dov’è il presidente, chiamate il presidente, io li faccio bocciare tutti, qui ci vuole il pugno di ferro…!
Si inizia, finalmente. Sulle note di Questo è un esame, ragazzi questo è un esame, ooohhh questo è un esame, avete capito o no?! Hanno capito, forse. Fanno uno strano effetto, gli h’ass mekk, senza cellulare e cuffie giganti, senza focaccia-pizza-patatine-briochina-biscotti-twix-coca-bottigliadilatte, sembrano quasi nudi. Quasi nudi ma sempre con una discreta faccia tosta, anche nei loro sussurri… (altro…)


gli aspiranti meccanici, la cena

Erano stati chiari, gli h’ass mekk. Te profe metti i tacchi, non vieni col fidanzato e porti il fumo. Poi tranqua, ci pensiamo noi a farti bere. Anche il collega aveva le idee chiare: lo sai che si ubriacheranno, vero? Insomma, erano decisamente inquietanti le premesse alla cena di classe della classe “migliore”. E invece…

L’incontro è nel parcheggio di una pizzeria strabella, si mangia una cifra profe ma lo sai o no come funziona figa, tu paghi un prezzo fisso e il tipo passa con pizze diverse per tutta la sera, profe è una figata lo giuro che è una figata, vedrà. L’appuntamento è alle 20.30 ma solo per le proteste della profe: alle 21 è troppo tardi, domani dovete andare a scuola, aveva detto con fare serioso. E loro: Ahahahah profe, te sei una sfollata, ahahahah figa che sfollata! Comunque pensi di venire in bici o col tuo pandino di merda? La seconda. Quando il pandino di merda fa il suo ingresso nel parcheggio, gli h’as mekk sono già lì. Anche quelli assenti alla mattina a scuola. Qualcuno invece non c’è, per problemi di trasporto o di impegni, in realtà soprattutto di soldi, si sospetta.
Il ciuffo altissimo più dritto del solito e abiti sporty-chic, gli h’ass mekk sembrano in splendida forma. Grazie profe, anche lei sta bene, che bello il fiocco sulla maglietta, ma se lo slaccio cosa succede si smonta tutto eh, cosa dice, ci proviamo? Paga lei vero, come no brutta storia, dopo ci porta a casa lei vero, allora dopo cena prendiamo l’aperitivo, no non ci siamo ancora tutti, M. sta andando adesso a prendere K. che abita stralontano ma tranqua fa la tange a chiodo e arriva subito, comunque si inculano eh, sfigati di merda, noi entriamo… Anzi NO! Profe, un momento, che fretta c’è, prendi una paglia e aspettiamo… Si aspetta, anche un po’ ammutoliti, finché il gruppone di una classe femminile guidata da suore entra in pizzeria. Allora si può ricominciare a parlare… (altro…)


gli aspiranti meccanici, ultima settimana 2

Buongiorno profe oggi sembri proprio uno spaventapasseri, ma dove le trovi poi quelle cazzo di camicette, dai ti porto a fare shopping io, ma chiii tamarro profe, te sei fusa… Hey boy, hey brother, bella vecio, profe figa guardi che spalle, che addominali, guardi che roba, è tutto per lei eh, no no niente da fare con la tipa ma tanto era una sgorbia e gli ho detto che ero già impegnato con la profe, però dai firmami la giustifica che devo uscire prima, devo beccarmi col mio socio nell’altra scuola per picchiare il cinese figlio di puttana, tranqua profe non mi sono fatto male, va bene lo prometto, non farò più le capriole in aria in classe… Vecio, prima eri un po’ italiano ma ora sei proprio un albanese vero, cazzo vuoi te che sei uno stranegro, profe la scimmia ora le prende, sempre ad alzare le mani voi, perché tu stronzo preferisci alzarmi l’uccello, ho capito tu sei un frocio e vuoi il cazzo lungo e negro, no vecio io voglio la figa di tua sorella e io mi scopo tua mamma e io ti schiaccio il pisello e io te lo metto nel culo… Per forza profe che siamo buzzurri, stiamo in un ghetto noi, comunque lei è giovane dentro, ma no, non è che fuori è vecchia, è che fuori vuol fare la grande e invece lei è come noi, ahahahah profe cosa ho detto, non spalanchi gli occhi! Si vede però che è stanca, che il suo fidanzato non la fa dormire la notte, ma lo sa che cosa gli faccio io se lo vedo eh, e lo sa che la vita è come una scaletta del pollaio, corta e piena di merda, e che la verginità è come una briciola di pane, arriva un uccello e se la porta via… Profe io quest’estate vado a lavorare, io torno al mio Paese e se mi girano i coioni rimango là, io vado in piscina, io vado in palestra, io vado dove ci sono le fighe, io mi drogo, io non faccio un cazzo, te non fai mai un cazzo sfigato handicappato sacco di merda… Oh profe ti prego dimmelo, sarò bocciato, sarò bocciato, sarò bocciato? Profe ma le mancheremo un po’, lo giuro che lei mi mancherà, lo giuro che mi sono affezionato, comunque oggi è l’ultimo giorno e lei va casa senza bici o almeno senza sella, insomma profe torna l’anno prossimo, torna l’anno prossimo, torna l’anno prossimo? Perché io profe (pausa)… Io profe l’anno prossimo (sorrisetto)… L’anno prossimo io avrò (occhiolino)… Ancora più muscoli (bicipite in mostra)… Figa profe ci pensi (sorrisetto-occhiolino-bicipite in mostra)! E ora me lo dà un bacino?