Archivi giornalieri: Agosto 18, 2011


i nanetti francesi 1

Oddio, sono troppo carini, pensi il primo giorno. Anzi no, oddio sono troppo carini lo puoi pensare solo il primo minuto della prima ora del primo giorno. Perché poi…
C’è chi sanguina dal naso, chi si mette le dita nel naso e chi mangia quello che nel naso ha scovato.
C’è un continuo urlare di Maîtresseee! Xsavier mi vuole rubare l’astuccio! Hugo prende a calci la mia cartella! Léo ha cambiato posto! Julie dice che il mio disegno fa schifo! Nicolas mi ha dato un bacio! Maîtresseee!
C’è la bambina che alza la mano e le trema il mento e gli occhi si fanno acquosi e la bocca si spalanca in un diabolico, inarrestabile pianto… Perché, ti chiedi disperata, perché? E lei spiega singhiozzante, indicando il suo vicino: Mi ha detto – snif snif – che sono innamorata – snif snif – di mio fratello…
C’è il biondino minuscolo che domanda, a te che sei lì per parlare italiano: Non potresti fare lo sforzo di parlare la nostra lingua, s’il te plait?
C’è chi chiede se dall’Italia sei venuta in barca e chi ti tormenta con Ma il foglio lo incollo a destra o a sinistra, ma scrivo sotto o sopra, ma la maestra dell’anno scorso mi aveva detto che…
C’è che quando estenuata urli SILENZIO! la classe rimbomba davvero di silenzio: SILENZIO! SILENZIO! SILENZIO! gridano in coro i  marmocchi agitatori.
C’è che se urlare non funziona, è meglio spiegare dolcemente e tutto è di nuovo facile, già già. Dico piano: non voglio più urlare, so che sarete bravi, non voglio vedere nessuno alzarsi o chiacchierare, se volete parlare alzate la mano e io vi do la parola, tutti avranno la possibilità di parlare. E già metà classe ha la mano alzata…
Nicolas? Prima ti ho incontrata in corridoio ed ero insieme a Claire e ti ho detto che oggi saremmo stati più bravi… Sì, grazie, mi ricordo.
Romain? Se vogliamo che tu sia gentile, dobbiamo essere gentili… Sì, ecco, bravo.
Justine? Ieri non siamo stati saggi e così hai dovuto urlare… Sì.
Léo? E a te non piace urlare… Sì.
Valentin? E se urli poi ti fa male la gola… Sì, no, bastaaaaa! Nessuno può più parlare, no, neanche se alzate la mano, insomma!


I grandi

I corsi di italiano per adulti stranieri disoccupati talvolta regalano un magnifico trio…

Innanzitutto c’è B., signora senegalese. In Italia da vent’anni, un marito (senza lavoro da due anni, con un’altra moglie) e quattro figli di cui uno in Senegal, B. è regolare solo dal 2000, tutta colpa di una suora, ma è una storia lunga. E interessantissima! Come saggezza e dolcezza e rotondità di silhouette ricorda Mami di Via col vento.  È molto brava ma quando legge hai tempo di ripassare tutte le battute di Rossella O’Hara oppure di fare un sonnellino sognando Dakar: l-e-n-t-i-s-s-i-m-a!
Poi c’è S. I Don’t Understand. Ventidue anni, inglese, è qui per amore della sua girlfriend bresciana. Ma non so se tra i due funzioni, lui ha una maschera desperate in volto. Always. E non capisce niente! Never. Però io mi applico molto e allora lui Ouu sorry, e pare capire. Ma non è vero! Ha pure il gesso causa skateboard e viene to school on foot ma in stampelle ed è ancora più desperate. Allora per sollevarlo gli speakko in english fluently, eppure lui resta, chissà perché, I Don’t Understand.
Infine c’è Lei nata Lui. Nel senso che nacque Lui in Brasile e ora qui è una Lei, fa la colf del suo fidanzato ed è invaghita di Maria de Filippi. Alta, snella e pettoruta, ha spalle da uomo e chioma da donna, lineamenti maschili e abiti femminei, voce grave e riso argentino… Un fantastico mix! È  divertente e la più brava della banda, solo che spesso parla portugues  pensando que sia italiano e non c’è verso di compreender. Talvolta intavola conversazioni al femminile, rivolgendosi alla dolce Mami di Via col Vento…
Lei (stufa del suo attuale fidanzato): Ho voglia di un flirt…
B. (guardando me stranita): Eh?
Lei (cocciuta): Un flirt, come si dice, un morosino…
B. (nebulosa): Eh??
Io (incerta): Beh, dice che ha voglia di un fidanzato, però non per una cosa lunga e importante…
B. (si illumina): Ah! Certo, hai voglia di qualcuno che ti protegge…
Lei (si scandalizza): Ma cosa dici?? Qualcuno che paga!!!
Ridiamo tutti… Quasi tutti, S. I Don’t Understand per fortuna non ha capito.

Insomma, 4 ore al giorno immersa nella loro profusione di colori, accenti, storie e sessi… Che dire? Sono una professora felice!


alle medie

Tanti ragassi tanti colori tante lingue, età variabile, rottura la stessa. In realtà sono spassosi e dolcetti ma poi strazianti e urticanti, ti strappano sorrisi e insieme sogni di manrovesci. Loro sempre dicono io piace Italia! E sempre urlano proofeee! Ma io no profe: per quelli dai 13 anni in giù io sorela, dai 13 in su io belissima. Già. D’improvviso, eccomi alle medie… Come spiegare?
Arrivo in bici. Mentre la posteggio, tre ragazzetti sono già sul sellino, uno guarda la catena a forma di serpente sibilando CosaQuestoProfe?CosaQuestoProfe? altri dicono BiciBella, altri MiaPiùBella, e poi DoveAbiti? ViaCorsica? ConosciAbdullahMioCugino?
Porto il computer. Voglio mostrare un video ma sono subito circondata, mani sulla testiera, mani sullo schermo, mani che se lo strappano… ProofeeeComputer!IoIoIo! e poi ProfeQuantoCosta? QuantiGiga? ProfeInternet? Facebook? TuoCognome?
Tento di fare grammatica. Ma Iorgu moltu biondu, maglietta bianca senza maniche sotto piumino nero senza maniche, fare da duro ma aspetto appena postmoccioso, se ne sbatte della grammatica. Iorgu ha altre curiosità… ProfeTuHaiFidanzato? EhProfe,tuHaiMarito? ComeSiChiama? ProfeDimmiNome!  LuiMacchina-QualeMacchina-GrandeMacchina?Profe!
Li porto al parco con la compare di sventura Maria. Ma bisogna stare attenti, si possono fare brutti incontri… Come una ragazza che al primo sole è in pantaloncini corti e reggiseno. Uno scandalo! Che provoca, tra i maschi, due tipi di reazione:
1. La pura gioia. Profe,visto?!!LeiNuda! Sorriso sorriso sorriso
2. Il disgusto. Profe,vistoRagassaNuda?CheSchiiifo!Visto,QuestaÈItalia!ItaliaSchifo! Smorfia e scuotimento di testa.
In ogni caso, la ragassa non è nuda ma tant’è.
Taccio talvolta, loro mai. ProfeLuiDettoVaffanculo-LuiDettoVaffanbagno-LuiDettoVaffanbing! ProfePausa? PossoBagno? FregaNiente! E tra loro si chiamano Turkish-Pakistan-Cina e poi TuSchifo-TuPuzzi-TuNegro-TuMoldavoDiMerda-TuMatta-IoPicchia. Così picchiano, urlano, lacrimano. Ma un istante dopo già ridono, giocano, stufano insieme. E insieme, sempre, cantilenano: Buongiorno!PermessoDiSoggiorno!