“Per il 24 tutti i docenti precari saranno in classe, le graduatorie sono già pronte” dichiarava ai giornali la ministra dalla vita faticosa, dieci giorni fa.
Ebbene, oggi 24 settembre 2020 nessun insegnante precario della scuola secondaria di I e II grado della mia provincia è in classe, eccetto alcuni docenti tecnico pratici e di sostegno. Così ho pensato di scrivere all’amministratrice della Scuola qualche parola, ma non di protesta: di rassicurazione.
Signora Ministra, non si preoccupi, Lei non ha nient’affatto deluso me e i miei colleghi e i cittadini italiani tutti. Per essere delusi avremmo dovuto crederLe, ma via, non scherziamo: non ce la fa più nessuno, nemmeno quel tontolo del mio cane, a prenderLa sul serio. Alle Sue parole, in effetti, la mia bestia ha scosso il testone e ha borbottato: “Umana, tu il 24 sarai ancora a casa ad allenarmi per le Olimpiadi di presa di crocchette al volo, garantito”. E infatti, Signora Ministra, che cosa pensa che io sia facendo adesso? D’altronde, capita a chiunque di lanciare date e numeri a caso. Anch’io spesso dico: “un minuto e arrivo” e poi passano le mezzore, anch’io assicuro al povero Gianpazienza: “andiamo a fare due passi” e poi lo costringo a fare il giro del mondo. Io, però, non faccio la ministra, Signora Ministra.
Bene, spero che la mia letterina vi sia piaciuta. Adesso, visto che ho tempo, passo agli aggiornamenti.
– 14 settembre, ore 7.30: apro un occhio e penso ai miei ex studenti (a quest’ora staranno finalmente per provare un banco con le rotelle, yeah!), apro l’altro e penso ai miei ex colleghi (tra poco saranno alle prese con gli autoscontri, olé!). Poi penso che a settembre, per un insegnante precario, tutto è ex. Infine, accendo il cellulare e… Mi ha risposto l’assistenza SiGeCo (ricordate la maledetta piattaforma sempre in tilt?)! Alle 7.05. Grandi! Dai che ce la faccio! Dai dai!
“buongiorno, tutti si collegano da giorni senza problemi.” Così inizia l’e-mail.
Un attimo di sospensione. Forse mi sbaglio. Rileggo.
“tutti si collegano da giorni senza problemi.”
L’hanno scritto davvero. Respiro. Poi sbotto: ma dove cazzo sono andati a passare il week-end, quelli di SiGeCo, su Saturno?! Ripenso al caos degli ultimi giorni e l’ira funesta mi invade, così come la certezza che, come tanti altri, non riuscirò a uscire in tempo dal tunnel: in effetti, il seguito dell’e-mail è ancora più scemo del suo esordio.
– 14 settembre, ore 9.30: scadenza delle operazioni su una piattaforma in cui io non sono mai nemmeno riuscita ad accedere. Il mio cane è stremato: sono due ore che gli lancio crocchette al volo.
Nell’arco della giornata, capita che:
– Un’amica riesce a parlare con la segretaria dell’Ufficio Scolastico Territoriale, che la rassicura telefonicamente su una proroga anche per i docenti della scuola secondaria. L’amica chiede che mettano un avviso sul sito. La segretaria risponde che non hanno tempo. Alla fine, quei burloni dell’Ust modificano un precedente avviso, tanto lo sanno che ai precari piacciono le cacce al tesoro.
– Intorno alle 13, l’assistenza SiGeCo si sveglia dal grande sonno e invia la soluzione per uscire dal tunnel a chi, come me, è bloccato da giorni dentro quel buio. Naturalmente non tutti ricevono la sospirata indicazione, perché si sa che noi precari siamo esperti di passaparola, oltre che di cacce al tesoro.
– Passo il pomeriggio a tentare di inviare le mie preferenze, ma ahimè: si è verificato un errore, si è verificato un errore, si è verificato un errore. Maledetta piattaforma! Alle 17.03, traguardo ed esultanza: ce l’ho fatta!
– La sera arriva una nuova proroga, sia per la scelta delle sedi che per le nomine, ora previste per il 23 settembre.
Che dire? Oggi è il 24 e noi non siamo stati nominati.
Nel frattempo, un gruppo di insegnanti precari ha dato vita a un comitato, che ha organizzato presìdi, diffuso comunicati, contattato la stampa locale. Il comitato ha tentato più volte di aprire un canale di comunicazione con il Dirigente dell’Ust, il quale però ha dichiarato di parlare solo con i sindacati. Dal canto loro, i sindacati sostengono di non riuscire a farsi ascoltare dall’Ust, ma che proveranno a chiedere nuovamente l’apertura di un tavolo tecnico per supportarli nella sistemazione di tutti gli evidenti errori.
Voi credete ai tavoli e ai confronti fruttuosi? Io no. O non più. Vedo troppi sbagli storture imbrogli ingiustizie per credere a qualcosa che non siano le Olimpiadi di presa di crocchette al volo. Così continuiamo ad allenarci, io e la bestia. Come sottofondo, le parole che ieri un sindacalista ha indirizzato a colei che istruisce gli Uffici Scolastici d’Italia su come gestire le nomine, ovvero alla Signora Ministra. Ci penso, ripenso e mi tormento. Avrà detto: quella ha i neuroni dispersi in un mare di nebbia oppure in una notte di nebbia? In una nuvola di nebbia, forse? Mi sono distratta, mannaggia. È che andava come un treno – tutto sbuffi e indignazione – il sindacalista. In ogni caso, ricordo bene il seguito: È un Re Mida al contrario: tutto ciò che tocca, rovina!
[to be continued]
P.S. Le ordinanze ministeriali sono scritte con i piedi!