Dopo i piccoli stranieri tenerelli e quelli grandi disoccupati e moltissimo disagiati. Dopo la ragazza Erasmus, la studentessa di moda e design, la donna col velo che camminava controvento. Dopo l’igienista dentale peruviana, gli ingegneri brasiliani e le ingegnere polacche. Dopo tutto questo, d’improvviso, eccola.
Ha ventidue anni ed è bellissima. E altissima. E biondissima. E anellatissima. E profumatissima. Ma soprattutto, lei è superlativamente fashion.
Tipo che viene a lezione con il tailleur bianco.
E le borse stilose.
Lei ha pure un grosso orologio dall’aria preziosa.
Lei, a questo punto, dovrebbe essere anche lungamente stronza. E invece no! Ha modi gentili e sorridenti. È laureata e ha un buon livello di italiano, che vuole migliorare.
Per ora ha letto un solo libro italiano, di Fabio Volo, ma non l’ha finito (il che è abbastanza comprensibile). Le piacciono Biagio Antonacci e la Sardegna, ma non le vacanze in barca perché soffre il mar di mare. Ha passato il weekend scorso tra Sanremo e Monte Carlo, ma ha apprezzato, indovina indovinello, solo Monte Carlo.
Io un po’ ascolto del brutto porto di Sanremo e un po’ le spiego i pronomi personali complemento, ma è dura concentrarsi. Il mio cervello, ora dopo ora, resta ingolfato sulla stessa domanda: se lei indossa a lezione calzature così, con che cosa passeggerà, esattamente, a Monte Carlo?