gita


gli aspiranti meccanici, la gita/2 4

Ieri, di nuovo, gita per alcuni h’aspiranti mekkanici.
La meta, Rovereto. Ah sì Rovereto in provincia di Brescia, cazzo dici in provincia di Bergamo, ah già Rieto in Veneto, ma dove cazzo è ‘sto Rovereto inchilà?!
L’obiettivo non è il Mart (profe giuro che se ci portate a vedere i quadri mi butto giù dalla finestra figa), bensì – per via di fucili, mitragliatrici e bombe a mano – il Museo della Grande Guerra.
In compagnia degli h’as mekk senior, le h’aspiranti sekretarie junior e gli h’aspiranti elletricisti mezzani. Una scelta, all’inizio, difficile da digerire. In effetti, è rinomato che nel corso degli elettricisti sono tutti coglioni e anche un po’ froci e che in quello delle segretarie le tipe sono brutte fighe nane vere cesse la più bella ha la barba lunga fino alle ginocchia. Noi profe – dicevano a gran voce gli h’as mekk – vogliamo andare in gita con le estetiste dell’ultimo anno stratettone belle fighe bella storia. Le estetiste stratettone però avevano già programmato la giornata alle terme e alle terme con gli h’as mekk… Non scherziamo. Dopo molto meditare, gli h’as mekk si sono arresi: Profe ci abbiamo pensato, noi abbiamo gli indiani in classe e sul pullman le tipe penserebbero che puzziamo tutti invece che solo i Singh di merda, allora va bene lasciamo stare. Però lei in pullman sta dietro con noi, tranqua le bottiglie le portiamo noi.
Tranqua allora, partiamo. E subito… Figa profe fanno proprio cagare le sue allieve, ma con le più marce della scuola doveva portarci in gita, perché non sono rimasto a casa a dormire porca puttana, comunque sa che lei vale almeno 5 cammelli, cazzo dici marocchino la profe ne vale almeno 200 lo giuro, cazzo dici neanche uno la profe non si vende lei è mia, profe se non c’era il suo fidanzato ma ciaaao io la sposavo anche se è più grande e poi la portavo in Tunisia, ci pensa eh profe? Ma quanto manca, figa ma sempre mezz’ora, è da quando siamo partiti che dite mezz’ora, io devo pisciare, lo giuro che devo pisciare sto sfollando fermiamoci, ehi autista fermati, ho detto fermati cazzo, autista sei sordo? Così, su una piazzola della super strada alla periferia di Rovereto, il pullman si ferma. Gli h’as mekk (e che nessuno dica più che sono le donne ad avere sempre bisogno del bagno!) scendono, scavalcando guardrail e invadendo il bar di un centro commerciale (Voi siete pazzi, pazzi!, quelli non tornano più! ripete intanto l’autista ai docenti). Invece tornano e, finalmente, ecco Rovereto. Che subito conquista. Profe ‘sto posto fa cagare, fa stracagare cazzo, ci sono solo vecchi, ma dove sono le fighe, ma a scuola chiii, lo giuro che da noi anche di mattina c’è gente in giro, che merda io torno a baita ciao. (altro…)


gli aspiranti meccanici, la gita

Ieri, gita a Verona per alcuni h’aspiranti mekkanici.

Ecco i dieci momenti di maggior successo della giornata.
1. L’incontro con un gruppo di ragazze spagnole al McDonald’s (Gnari ci sono le spagnole figa, ci sono le spagnole…). Le chicas ventenni, subito circondate, sono riuscite a fuggire, inseguite però da un paio di h’as mekk impazziti (P… Dio vecio corri, dai che scopiamo, dai!). I due sono stati rincorsi e riportati indietro per le orecchie da un professore, ora noto come Il Grande Pentito per non aver assecondato la fuga forse sempiterna.
2. La partita di calcio di fronte al VeronaFiere. La porta, naturalmente, era la vetrata d’ingresso.
3. L’incontro con l’uomo dei palloncini, che per gli h’as mekk ha creato grandi forme falliche multicolori. L’eco dei loro ululati di approvazione risuona ancora per le vie di Verona.
4. Le fotografie appesi alla tetta di Giulietta. Inutile dire che la scultura adesso è in restauro.
5. L’incontro con la statua vivente di Michael Jackson, sfidata (invano) a ballare, sbeffeggiata e poi tempestata di fotografie. Ma niente mancia, scusa vecio noi no soldi, noi appena arrivati da Marocco, hanno dichiarato all’artista di strada gli h’as mekk, con accento ora moldavo ora pakindiano, a tratti lombardo.
6. L’acquisto di occhiali da sole Ray-Ban style con bandiera inglese e di braccialetti con foglie di Maria, proprio un simbolo significativo profe, ha spiegato C.D. a nome di tutti i compagni, dopo un’attenta riflessione. Poiché appena arrivati da Marocco senza soldi, ci si domanda come gli h’as mekk abbiano potuto effettuare tali significativi acquisti, se di acquisti si tratta. (altro…)