adolescenza


Una mattina di aprile

Mi sveglio presto presto causa temi da correggere e decido di rinunciare alla colazione per solidarietà con il mio cane. Dopo soli due temi, però, non resisto e, in piedi, ingollo un pezzo di torta con un po’ di caffè riscaldato. Un supplizio: non lo vedo, ma lo sento sulla schiena il suo sguardo di animale costretto al digiuno, affamato e afflitto. Proprio una brutta colazione. Proprio un’umana incapace di gestire con distacco le cose canine. Di nuovo, non resisto: mi volto e gli regalo un mucchietto di briciole. Lui giura di non dirlo alla veterinaria.

Poi un bacio a Gianpazienza, Spotify in auto e i papaveri lungo la ferrovia. A scuola, un caffè alle macchinette, qualche veloce chiacchiera su documenti e scadenze e la campanella che suona mentre sto facendo la pipì. (altro…)


Chicca #40

– Oh fra’, ho sognato…

– Ma insomma, ragazzi! Non stiamo parlando dei vostri sogni, ma dell’importanza dei boschi nella vita economica del Medioevo!

– Va be’, profe, parliamo di tutti e due: io spesso sogno di essere in un bosco…

– Ma chi! Io sogno solo di scopare scopare scopare… Scopare le Milf!


Chicca #39

– Allora ragazzi, com’è andato lo stage?

– Bene.

– Dai, raccontatemi che cosa avete imparato!

– Che la scuola non serve a un cazzo.

– Ah. E quali erano le vostre mansioni?

– Massoni?

– Mansioni!

– Missioni?

– I vostri compiti… I vostri incarichi…

– Fare il meccanico, no?


Chicca #33

Nessuno vuole sedersi a quel banco. Non capisco. Poi lo vedo, il grosso sputo proprio lì sotto.

– Sincero, sono stato io. È che la profe di prima non ha voluto mandarmi in bagno e io avevo un coso in gola e…

– E allora sputi per terra?

– Sì. Ma adesso pulisco. Però io avevo chiesto di andare in bagno… Lo giuro sulla tomba di mio padre.