Per chi suona la campanella 6


Con due settimane di ritardo, è suonata anche per me la campanella d’inizio scuola, aprendo una parentesi che, come sempre in questo periodo dell’anno, non è dato sapere quando si chiuderà. Fino ad avente diritto, si legge infatti sul mio contratto.

Sostituisco una docente che, in congedo di maternità, è rimasta in Sicilia con i suoi due gemellini e ha chiarito che non intende rientrare. Io le sono stata molto grata, in quell’arco di tempo che è andato dalla firma del contratto alla conoscenza delle classi. Davvero eh, dopo una lunga lunghissima estate, io sono stata grata ai parti plurimi e alla Sicilia, a Renzi che non ha abbattuto la supplentite, all’autunno che sa di primavera, con il suo rifiorire di opportunità… Credetemi, dalla segreteria alle aule, passando per la presidenza, io sono stata invasa da gioia e gratitudine ed ero tutta pace e bene. D’altronde, ho conquistato nuovamente le superiori, che era quello che volevo! È perfino in città, la scuola! Avrò di nuovo uno stipendio! Che a me il rumore del mare piace, ma anche lavorare, di tanto in tanto, non è mica male!

Certo, devo dividermi tra due plessi e qualche volta saltare la ricreazione e tenermi la pipì e mangiare la banana veloce veloce in auto (che poi perché fare tante corse se tanto sbaglierò strada?)…

Certo, ho un orario che sembra una barzelletta e almeno speriamo che si siano divertiti a farlo, e certo, c’è anche quella portinaia che non mi riconosce mai e mi ricorre urlando: MA LEI CHI È?!

Buongiorno, sono una docente, ho preso servizio oggi, le ho detto il primo giorno.

Buongiorno, sono una docente, ci siamo conosciute ieri… ho sospirato il secondo.

Sono una docente… Signora, ma mi presento tutti i giorni! ho quasi singhiozzato dal terzo giorno in poi.

Sì, insomma, qualche miglioramento ci starebbe, ma non si può mica esagerare con le pretese.

Comunque, la campanella suona e io mi avvio verso la nuova avventura, con buonissimi sentimenti e i capelli naturalmente spettinati. Solo che prima m’imbatto in una collega che…

– Ma tu che classi hai? Anche “quella”? “Quella” è la peggiore dell’istituto, te l’han detto?

Subito dopo in un collega:

– Ah, insegni italiano in “quella”! Lo sai, vero, che lì ci sono solo gli scarti?

E ancora, la bidella:

– Entri tu in “quella” classe? Mai visti dei ragazzi così… Tremendi. Ma tremendi, eh… No, perché a vederti con quella faccia lì penso … Oddio! Va be’. Auguri!

Riprendo a camminare, ripetendomi che loro mica possono sapere che ho lavorato con gli aspiranti meccanici e gli studenti con i coltelli in tasca. Dai, ormai la conosco la formazione professionale, la follia dei corsi regionali… No, non possono essere così tremendi questi ragazzi, mi dico, ormai un poco nervosa. Non è mai tremendo riprendere a lavorare.

E poi. Poi entro in quella classe…

south park


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6 commenti su “Per chi suona la campanella

  • Corrado

    “Poi entro in quella classe…”
    E… ?
    Non puoi lasciarci così!!! Facci sapere il seguito!
    Un abbraccio dalle nostre care montagne francesi!

    • dicebeatrice L'autore dell'articolo

      Corrado! Le montagne francesi! <3 Proseguirò presto... Ma tu quando mi racconti dei tuoi studenti d'oltralpe? 🙂

      • Corrado

        Forse potrò raccontarti presto qualcosa dei miei studenti transalpini, sarò a Milano dal 23 al 25 ottobre, magari riusciamo a vederci 😉
        Tra l’altro se tutto va bene aprirò un blog anch’io, je te tiendrai au courant !
        À bientôt !

    • dicebeatrice L'autore dell'articolo

      Viva sì, ma con qualche ammaccatura!
      Anche a me manca Fra Mandorla… E pure il suo italiano tutto frasi fatte! 🙂