So choosy… Fino ad avente diritto.


C’era una volta una scuola media là su (su su) sui monti con Annette. Una scuola davvero piccola: tre classi, due bidelli, pochi insegnanti. Tra questi, ce ne sono tre che fanno 90 anni insieme e non in uno. Sono abbastanza giovani, insomma, da essere rigorosamente precarie. Hanno spezzoni di cattedra di massimo 9 ore e sono assunte fino ad avente diritto. Tale diritto doveva prolungarsi o interrompersi, in ogni caso chiarirsi, ai primi di ottobre, poi ai primi di novembre, poi chissà. Ma voi lavorate come se doveste rimanere tutto l’anno, afferma placido il preside.
Delle tre, la prima è ingegnere e insegna arte, ma vorrebbe insegnare matematica. La seconda è biologa e insegna matematica, ma preferirebbe biologia o chimica alle superiori. La terza insegna lettere ma preferirebbe arte. Non è vero! Alla terza va bene così.
La prima per raggiungere la scuola, deve fare un’ora di auto. Poco male, non lavorasse anche nel capoluogo, lontano da casa sua e figuriamoci dalla scuola là su (su su) sui monti. La seconda è volata per 1.340 km per giungere sulle Alpi centrali dalla punta dello Stivale. La terza sceglie, a seconda dell’umore e degli altri lavori lavoretti in città, se fare 240 km in giornata o dormire lassù con la stufetta, la boule, la camicia di pile a quadrettoni di suo papà. La prima ha preso l’incarico da poco e lo lascerà tra poco, se non le cambiano l’orario. Ma l’orario non si cambia, quelli di ruolo (quelli di 90 anni in uno) non ci provano neanche. E lei sospira: Peccato, mi piace tanto insegnare! Ma come posso lasciare l’altro lavoro se qui faccio solo poche ore e sono fino ad avente diritto? La seconda spera spera spera che questo diritto duri tutto l’anno. Anche se il suo mezzo stipendio andrà tutto in vitto e alloggio. Però giù proprio non c’è lavoro e se trovi qualcosa ti pagano molto dopo… Ho appena ricevuto i soldi di un incarico di due anni fa, racconta. Ci spera ci spera, anche se da sud a nord, da città a paese, dal mare ai monti, dagli affetti alla solitudine, non è che sia facile. Ho pianto tanto, all’inizio, dice. Per forza! Ha pianto perfino la terza, che viene dalla stessa provincia di Annette!
Però che carini che sono i ragazzi!, dicono la prima, la seconda, la terza. (La seconda, a onor del vero, dice graziosi). Così resistono. Sperano, poi magari cambiano e ricominciano.

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Certo, è dal 23 ottobre che pensano a quella ragazza cresciuta a suon di materni Non essere choosy, cara! che ora ha – pare – due posti fissi. Ma anche fosse solo la docenza universitaria all’ateneo di Torino, la prima, la seconda e la terza non la schiferebbero. Bisognerebbe abituarsi a non incontrare più le mucche sulla via della scuola, ma no, non la schiferebbero. Quello che schifano, sono le ministre che piangono dopo aver detto l’ennesima minchiata. No, ma choosy a chi?

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