La seconda puntata della trasmissione Animali come noi di Giulia Innocenzi è dedicata alla produzione della mozzarella di bufala e si concentra sulla provincia di Caserta, che vede la più alta densità di allevamenti di bufale (in tutto, 190.000 animali). S’intitola Speriamo che sia femmina! perché i bufalini maschi, che non fanno il latte e hanno una carne troppo costosa, sono ritenuti inutili e hanno come unica prospettiva la morte: per risparmiare il costo del macello, talvolta sono lasciati morire di sete e di fame e abbandonati in campagna.
Le immagini mostrano allevamenti sequestrati per scarichi abusivi di liquami, allevamenti multati e sotto vincolo sanitario per problemi di salute degli animali, allevamenti con infiltrazioni camorristiche. Poi bufale che pascolano tra i rifiuti e un ventaglio di umane brutalità verso queste bestie: martellate sugli zoccoli, bastonate, zampe legate durante la mungitura e – per ottenere più latte – punture senza controllo veterinario di ipofamina (che può causare aborti) o un sasso sulla macchina della mungitura per fare pressione sulla mammella.
Infine, l’intervista a Roberto Battaglia, allevatore di bufale sotto scorta per aver denunciato i camorristi, che ha perso l’azienda per i tempi lunghissimi della burocrazia: “Non è giusto – afferma – che la burocrazia uccida più della camorra”.
Un racconto impressionante, davvero (e giuro che non è una bufala).
Ciao Bea, esito a scriverti, ma credo che gli amici servano anche a questo. I tuoi primi capitoli erano avvincenti, la famiglia, la scoperta di un mondo, l’ironia e l’autoironia con un po” di sarcasmo (i guanti da medico per riempire ecc…
Questi ultimi sono didattici, cercano proseliti puntando sull’orrore, il contrario di pazienza. Naturalmente possono essere preferiti da altri.
spero che tu creda che sono sicero.
mario
Ciao Mario, hai fatto bene a scrivere questo commento, se ne sentivi la necessità. Io non scrivo per piacere o risultare avvincente, ma neppure per cercare proseliti (non professo alcuna religione, neanche quella vegan). Desideravo solo condividere delle esperienze personali e delle informazioni sulla nostra realtà. Ora sono arrivata alla parte informativa… Se dentro c’è dell’orrore, non credo dipenda da me! 🙂