Archivi giornalieri: Agosto 22, 2016


Laurea in lettere e prostituzione, un filo diretto 6

Negli ultimi giorni ho letto due (bellissimi e vendutissimi) romanzi che non c’entrano nulla fra loro eccetto per un particolare: entrambi ruotano intorno a personaggi che sono laureati in lettere. E pure orfani dei genitori, per dirvi le disgrazie.

Nel primo libro, una donna con alle spalle ottimi risultati negli studi e una passione per Fenoglio finisce a fare la escort di lusso nel cuore ricco di Milano, il diploma di laurea incorniciato sopra il water.

E la laurea appesa sul cesso di una ragazza che è finita a fare la puttana, insomma… c’è bisogno di andare avanti?

Nel secondo, un giovane insegnante spagnolo viene licenziato e, per uscire dal pantano della disoccupazione, diventa ballerino di strip-tease e poi prostituto, i libri ben ordinati sugli scaffali e una striscia di coca per farsi coraggio.

E che cosa mi ha condotto fin lì? Non la necessità di guadagnarmi da vivere, ma l’assurdo bisogno interiore di non sentirmi disoccupato.

Questo filo diretto tra la laurea in lettere e la prostituzione – che poi s’annoda intorno a lutti, alcol, droga e moltissimo sangue – mi ha naturalmente colpita. E mi ha fatto sorgere qualche domanda… Gli studi in letteratura sono vissuti come l’inizio della fine da tutti o solo da chi scrive per la Sellerio? Com’è che l’assunto studi umanistici = mancanza di prospettive ha fatto di colpo un balzo in avanti, arrivando alla vendita del corpo, oltre che dei sogni? E ancora: ha più possibilità una persona che ha studiato lettere invece di scienze della comunicazione o lingue di cadere in un abisso di prostituzione, sciagure e atti sanguinosi? Dovrei mica fare qualche indagine sulla fine che hanno fatto i miei compagni d’università?

Qualsiasi siano le risposte, siete avvertiti. Ricordatevi della laurea in lettere, quando cercherete l’ingrediente fondamentale per scrivere un best seller che tocchi il tema della prostituzione. (Per quanto mi riguarda, tranquilli: pensavo di continuare a fare la supplente e al massimo abusare di cioccolato extra fondente.)

le mutande di orso bianco

da “Le mutande di Orso Bianco” di Tupera Tupera