E tutto va bene


A scuola tutto va bene.

Certo, quando facciamo lezione, c’è sempre un cellulare che squilla (e qualcuno che risponde), una musica indiana che parte o un orgasmo femminile che risuona d’improvviso dalle mani di qualche giovane videodipendente.

Certo, quando mi volto verso la lavagna, c’è sempre il disegno di un grande pisello villoso che mi guarda stupito.

Comunque tutto va bene.

Mentre accompagno i ragazzi nella grande scoperta della lingua italiana e loro mi fanno l’occhiolino (profe, il mio cuore è suo), mi rendo conto che anch’io sto ampliando le mie conoscenze linguistiche… Jimmy significa stupido in ghanese, gandu vuol dire frocio in punjabi, mentre in qualche paese dell’Africa nera pare che patata (non credo intesa come tubero commestibile) si dica cioè e palle shoah. Molto bene.occhiolinojpgMentre osservo e ascolto la mia classe variopinta e qualcuno, al suo interno, mi manda un bacino (Profe, che bella che è oggi), realizzo che il mondo ai loro occhi non è poi tanto variopinto, diviso com’è in tre sole grandi etnie: i bianchi, i negri e i pachistani (questi ultimi, non so se lo sapevate, dominano buona parte dell’Asia… India, Nepal, Bangladesh e Sri Lanka come minimo).

Tutto va bene, dunque.

Io parlo e loro pure. Solo che io parlo di tanto in tanto e loro di continuo. Di tutto. E di più, sì.

I ragazzi, per esempio, parlano di soldi.
Porta un euro o rompo tuo culo.

Parlano del giorno prima.
Ieri sono andato in un night club, ma ciao, c’erano le ucraine, ma a me non mi piacciono quelle tipe lì, una comunque mi ha offerto da bere perché l’ho fatta ridere… Giuro, vecio.

Del giorno dopo.
Cosa fai domani vecio, vai a negre?

Del sabato sera.
Bella storia è sabato, vado a casa, dormo fino alle dieci e poi faccio serata, ma ciao…

Parlano anche dell’esame.
Io lo giuro che ai commissari d’esame gli minaccio la famiglia e la loro anima trema, trr trr, vedrai vecio come trema…

E parlano del futuro.
– Mi spiace vecio, ma con la fedina penale sporca non trovi lavoro…
– Non è vero, se io ho rubato pantalone in centro commerciale, io non trovo lavoro in centro commerciale, ma trovo lavoro come elettricista…
– Vecio fidati, me l’ha detto una volta il buttafuori negro, mi ha detto: Sei fortunato che non chiamo la polizia perché sennò non troveresti più lavoro… Così mi ha detto.

Bla_Bla_Bla

I ragazzi, naturalmente, parlano di ragazze.
Profe, le ragazze sono come la matematica, non le si può capire…
La mia ragazza mi scrive solo per mandarmi le foto del suo culo, non mi dice le cose carine, vuole solo farmi vedere che ha un bel culo…
Porca patata, tute rassiste le ragazze di Ghana!

Ma chi, io non ho mai pianto per amore, io non piangerò mai per una puttana.

Parlano di ricorrenze.
Vecio, è il tuo compleanno e non hai portato niente? Sei un pezzente, io se era il mio compleanno portavo il pollo per tutti!

Parlano di città, paesi e teste strane, popoli con peli e fame nera…
Ma ciao, a Parma sono tutti froci!
Basta pachistani, voi non fate parte dei umani, inchilat!
Ma ti sembra normale, questi negri che non vanno a scuola?
Ma guarda quest’africano che uomo lupo che è, guarda che peli sulla schiena, sono ricci figa, ma vecio chi sei, l’uomo lupo?
Lui, profe, abita nel paese dei puzzoni, lui invece ha la testa di gufo e lui come palla di rugby…
Profe, la fame dei negri è diversa… Ma ciao, io mangio fess!

I ragazzi parlano di stupefacenti.
Io profe quando fumo mi sembra che tutto diventa bello, anche questo foglio qui.
lo profe giuro che una volta ho fumato una canna con un poliziotto…
Ma quanti ciani hai fumato, testa di cazzo?

I ragazzi parlano pure di religione.
Ma vecio, devi diventare cattolico anche tu e poi venire in chiesa, nella nostra viene una prostituta stratruccata, con la minigonna e gli orecchini stragrandi, arriva sempre tardi e vuole sedersi davanti, guarda figa, cammina così e tutti la guardano e pensano che è satana… Diventa cattolico, vecio…

Parlano e parlano, i ragazzi a scuola. E tutto va bene.

Illustrazione di Heng Swee Lim

Illustrazione di Heng Swee Lim

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