La biblioteca è un cuore che galleggia su una nuvola


Lui fa il bibliotecario, anzi l’operatore di biblioteca, ma è assunto con l’inquadramento di un animatore senza titolo. Ha un contratto a tempo indeterminato, ma con una cooperativa che può perdere l’appalto ogni anno e ogni anno dirgli ciao.
Lui, per raggiungere la sua biblioteca e tenerla aperta tre ore al giorno, fa quasi due ore di strada con tornanti, andata e ritorno.
Lui, insomma, fa qualcosa di abbastanza antieconomico perché ha uno stipendio che se ve lo dicessi. L’altro stipendio, quello di un secondo lavoro, l’ha perso mesi fa: la società per cui lavorava è fallita. In ogni caso, per lui sono preziose quelle poche ore da bibliotecario confuso per animatore senza titolo. Perché si è specializzato con tanto di titoli per questo lavoro e allora tiene duro e qualche volta riesce pure a fare qualche ora di sostituzione in altre biblioteche, purché sempre lassù, alla fine di molti tornanti.
Lui, quando fa l’animatore senza titolo vestito da bibliotecario, ha davanti a sé grandi vetrate che si affacciano sulla valle, una valle bella che la gente ci viene in vacanza. D’estate, però, il sole si schianta sulle vetrate e la gente cade in deliquio invocando l’aria condizionata, ma l’aria condizionata fa saltare il computer e il computer serve a un bibliotecario, per quanto nei panni di animatore senza titolo.
Lui ha un’ampia utenza, ché in un paese di 1700 anime posato su di un valico la gente frequenta molto la biblioteca, non so se lo sapevate. I ragazzini ci vanno a pomiciare fare i compiti, qualche adulto a leggere, le bambine disegnano e colorano e sgranocchiano la merenda chiedendo bibliotecario, noi dobbiamo andare alle quattro e mezza, adesso che ore sono? (sono le quattro e dieci, dice lui) e poi bibliotecario, adesso che ore sono? (sono le quattro e dodici) e poi bibliotecario, adesso che ore sono? (sono le quattro e quattordici) e poi e poi e poi. Le mamme chiedono i film tratti dai libri che i loro figli avrebbero dovuto leggere, alcune signore prendono in prestito e restituiscono (e prendono in prestito e restituiscono, prendono in prestito e restituiscono) Cinquanta sfumature di grigio e poi ne discutono davanti al bibliotecario che sta facendo una ricerca sulla balbuzie. Tutti infatti domandano ricerche, in biblioteca. Qualcuno dice vorrei un libro, che è come dire a un medico vorrei una medicina, a un ristoratore vorrei mangiare, a un agente di viaggio vorrei viaggiare. No, ma è facile rispondere. Ci sono quindi i questionari, le schede, la promozione, il colloquio con l’assessore. Poi i prestiti interbibliotecari, le prenotazioni, gli acquisti, le richieste della moglie del sindaco. Le storie vere che vanno tantissimo, i gialli, i rosa, quel frullabaffoso di Geronimo. Le signore del gruppo di lettura, le maestre un poco incubo, la supplente che è partita in fretta e furia dalla Calabria senza nemmeno un libro. Le mostre per i bambini da montare, gli insegnanti di scuola media, il ragazzino fascista, quello che fa gli scherzi telefonici, il giovane mistico. Le telefonate per sollecitare i libri non restituiti o i libri restituiti dopo qualche lustro, trovati per caso in soffitta… E ancora e ancora e ancora. Quanta ricchezza nasconde una piccola biblioteca posata su di un valico?
Lui adesso verrà affiancato da un servizio civile, che non è esattamente quello che desidera un bibliotecario (né un animatore senza titolo) che scarseggia di ore e di compenso. Piuttosto vorrebbe poter lavorare di più. O almeno un po’ più di onestà… Il servizio civile oggi significa manovalanza gratis e non un’opportunità per i giovani. Ma ditelo, cazzo.
Lui, però, cazzo lo dice di rado e di rado si lamenta. Lui è un tipo più da.

Ma lui ancora non pigghia lu bastuni. A trattenerlo, forse, sono anche le piccole creature che in biblioteca disegnano e colorano e sgranocchiano la merenda chiedendo bibliotecario, adesso che ore sono?
A trattenerlo, a dare un senso a tutto, sono le loro montagne, sono gli alberi, gli uccelli, le stelle. La biblioteca delle bambine è un cuore che galleggia su una nuvola, ha occhi a finestrelle e dentro custodisce messaggi d’amore: Bibiotecario ti voglio tanto bene. Ti vogliamo bene. Ti vogliamo  bene tutti. Bibbliotecario viva i libri!

la biblioteca è un cuore

bibiotecario ti vogliamo bene tutti

Bibbliotecario viva i libri!

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