L’altro giorno un tale di quella classe ha fatto lezione con i guantoni da boxe indosso. Ce l’ha chiesto la profe di ginnastica di portarli, mi ha spiegato (il fatto che fossimo nell’ora di italiano non sembrava turbarlo). Poi, a sorpresa, mi ha alitato in faccia per dimostrami che in bagno non aveva fumato. Dopo di che ha negato di aver copiato il tema da internet, nonostante la pagina da me stampata come prova. E si è allontanato risentito, con i guantoni da boxe in movimento e un tre sul registro.
Così la scuola è ripresa e io vorrei tanto dei guantoni da boxe. Eppure sono più serena. Le vacanze giovano sempre, anche se non hanno cancellato il ricordo dell’ultimo giorno in quella classe prima della pausa natalizia.
Iniziate bene con un’arancia in regalo, incartata in un sacchetto trasparente su cui campeggiava Buon Natale, quelle indimenticabili due ore sono proseguite in modo accidentato con un’interrogazione continuamente interrotta per via di una luce rossa sparata da una penna laser nei miei occhi e per uno scherzo che ha lasciato un ragazzo con il sedere scoperto (un sedere pare piuttosto peloso… Le lunghe risate di scherno dei compagni mi hanno rumorosamente ricordato che brutta storia può essere l’adolescenza). Si è poi spalancato il capitolo grande fame, che è avanzato a braccetto con la guerra dei salumi. Alla fine, mentre io urlavo i compiti (i compiti!), attenta a schivare il lancio di fette di salame e di Dio Bovegno!, qualcuno scriveva alla lavagna: Gianpazienza è fortunato. A quel punto – a proposito di fortuna – è suonata la campanella. Ancora qualche squillo e sono iniziate le vacanze. E, ahimè, l’incubo dei 97 temi + 40 relazioni da correggere.
Ho anche provato ad andare in segreteria e a domandare sorridendo: Quindi li mandiamo in Sicilia, questi? ma niente da fare: stipendiata o meno, l’incubo è stato tutto per me. Ho allora deciso di gestirlo saggiamente e farlo terminare prima del viaggetto previsto con Gianpazienza, in modo da muovermi leggera. Di nuovo, niente da fare: sono partita con un grosso avvoltoio appollaiato sulla spalla. Non so se lo conoscete, si chiama il demone dell’inadempienza.
Nonostante il rapace incombente, sono state belle vacanze. E ora la scuola è ripresa, con due classi perse, due mantenute e un nuovo pezzo di incarico che proseguirà con certezza fino a giugno. Io vorrei sì dei guantoni da boxe, ma sono davvero più serena. La mia supplenza, un po’ mutata, non è scomparsa sotto l’orizzonte.
L’ha scritto pure una mia (ormai ex) allieva nel tema… Come sostiene Massimo Bisotti, ci sono tramonti che non tramontano mai.
P.S. Sta capitando anche a voi? Tranquilli, io ho passato lunghe settimane a tormentarmi con la stessa domanda… Chi è Massimo Bisotti?!
Inutile dire che ho cercato Massimo Bisotti :D, visto che ne ignoravo l’esistenza.
Nel frattempo…la supplenza c’è, ma lo stipendio? C’è anche quello, spero!
Cara Diarista, ho ricevuto ben 19 giorni di stipendio suddivisi in 3 cedolini e corrispondenti a 2 contratti ((il primo e il terzo… Ma il secondo?!). Cosa dici, retribuzione o rebus? 🙂
lo fanno per te, per tenerti sempre sveglia e attenta…sia mai che ti rilassi troppo!
😀