12. Il dramma del prezzemolo


Se mia mamma non trova interessante interagire con un animale, anche solo mangiandoselo, figuriamoci se le viene in mente di cucinarlo. Qualche volta, in realtà, lo faceva perché, come più o meno tutte le donne di questo prevedibile mondo, era lei a farsi carico nel quotidiano del sostentamento di figli e consorte. Per la maggior parte dei piatti pescecarnecomposti, però, era coinvolta in qualità di assistente chef del suo sposo. Un ruolo scomodissimo.

Immaginate il giorno e la notte in cucina; l’uno è lo chef e approccerà una ricetta con elevatissimo rigore scientifico, l’altra, l’assistente, giudica da pusillanime il solo pensiero di leggere fino in fondo la lista degli ingredienti. Quello che capiterà, a un passo dal traguardo, è:

– Adesso aggiungiamo il prezzemolo – dichiara lo chef
– Prezzemolo? – si stupisce l’assistente
– Sì, il prezzemolo! Non dirmi che non c’è il prezzemolo…
– …
– Avevi detto che c’era! Che avevamo la casa piena!
– Ma sì, sarà in freezer…
– In freezer?! Fresco, ci vuole il prezzemolo fresco! Tu sei matta!
– Non fare il pusillanime! Cosa vuoi che cambi se…
– Il prezzeeeeeeeeeemoooooooooooloooooooooooo!!!

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