Se mia mamma non trova interessante interagire con un animale, anche solo mangiandoselo, figuriamoci se le viene in mente di cucinarlo. Qualche volta, in realtà, lo faceva perché, come più o meno tutte le donne di questo prevedibile mondo, era lei a farsi carico nel quotidiano del sostentamento di figli e consorte. Per la maggior parte dei piatti pescecarnecomposti, però, era coinvolta in qualità di assistente chef del suo sposo. Un ruolo scomodissimo.
Immaginate il giorno e la notte in cucina; l’uno è lo chef e approccerà una ricetta con elevatissimo rigore scientifico, l’altra, l’assistente, giudica da pusillanime il solo pensiero di leggere fino in fondo la lista degli ingredienti. Quello che capiterà, a un passo dal traguardo, è:
– Adesso aggiungiamo il prezzemolo – dichiara lo chef
– Prezzemolo? – si stupisce l’assistente
– Sì, il prezzemolo! Non dirmi che non c’è il prezzemolo…
– …
– Avevi detto che c’era! Che avevamo la casa piena!
– Ma sì, sarà in freezer…
– In freezer?! Fresco, ci vuole il prezzemolo fresco! Tu sei matta!
– Non fare il pusillanime! Cosa vuoi che cambi se…
– Il prezzeeeeeeeeeemoooooooooooloooooooooooo!!!