Archivi annuali: 2020


In attesa delle nomine, parte II

“Per il 24 tutti i docenti precari saranno in classe, le graduatorie sono già pronte” dichiarava ai giornali la ministra dalla vita faticosa, dieci giorni fa.

Ebbene, oggi 24 settembre 2020 nessun insegnante precario della scuola secondaria di I e II grado della mia provincia è in classe, eccetto alcuni docenti tecnico pratici e di sostegno. Così ho pensato di scrivere all’amministratrice della Scuola qualche parola, ma non di protesta: di rassicurazione.

Signora Ministra, non si preoccupi, Lei non ha nient’affatto deluso me e i miei colleghi e i cittadini italiani tutti. Per essere delusi avremmo dovuto crederLe, ma via, non scherziamo: non ce la fa più nessuno, nemmeno quel tontolo del mio cane, a prenderLa sul serio. Alle Sue parole, in effetti, la mia bestia ha scosso il testone e ha borbottato: “Umana, tu il 24 sarai ancora a casa ad allenarmi per le Olimpiadi di presa di crocchette al volo, garantito”. E infatti, Signora Ministra, che cosa pensa che io sia facendo adesso? D’altronde, capita a chiunque di lanciare date e numeri a caso. Anch’io spesso dico: “un minuto e arrivo” e poi passano le mezzore, anch’io assicuro al povero Gianpazienza: “andiamo a fare due passi” e poi lo costringo a fare il giro del mondo. Io, però, non faccio la ministra, Signora Ministra.

presa di crocchette al volo
(altro…)


In attesa delle nomine 4

L’altro giorno una studentessa ha regalato alla ministra Azzolina una maglietta su cui campeggiava la scritta: Che fatica la vita da ministra. In effetti. Il fatto è che siamo alle prese tutti i giorni con i frammenti della sua vita faticosa, poveretta. Dei docenti precari, invece, si parla un po’ meno.
Ve la racconto io – dicebeatrice – la vita settembrina dei supplenti in attesa delle nomine. (In attesa anche di un concorso, ma questa è un’altra storia. Ché poi sappiamo tutti che in Italia, appena si parla dei concorsi della scuola, cadono governi, scoppiano pandemie, si avvicinano esplosioni interstellari…) (altro…)


Un tipo come G.

Il mio studente G., classe prima, i primi mesi dell’anno portava con ammirevole ostinazione i libri sbagliati e i compiti fatti, certo, ma della materia del giorno dopo. Poi era tutto incredulità, desolazione, mal di pancia.

Un giorno, per via del solito mal di pancia, l’ho convinto, non senza difficoltà, a farsi offrire un tè caldo (“No, no, non l’ho mai assaggiato!”) e alla fine è tornato in aula soddisfatto, in mano una bevanda al gusto di limone delle macchinette che pareva una delizia. (altro…)


Quello, quella, quelli 2

Oggi, Primo maggio, mi è venuta voglia di raccontarvi del mio lavoro così cambiato negli ultimi due mesi. Per farlo, vorrei presentarvi i miei studenti durante le video lezioni. Studenti che compiono gli anni chiusi nelle loro case, che vorrebbero abbracciare gli amici e baciare le ragazze, giocare a calcio o a basket, andare in bici o in moto… Ma non possono. Possono (potrebbero?), però, continuare a studiare. Certo, la campanella non suona più, ma loro, tutte le mattine e molti pomeriggi, dal lunedì al sabato, si siedono di fronte a uno schermo per un’altra giornata di scuola.

Intanto fuori è primavera!

(altro…)