Archivi giornalieri: Agosto 31, 2018


30. Alla frutta 2

Dopo tanta carne e qualche verdura poco etica, siamo alla frutta. Non che io abbia finito le energie, ma gli accordi sono accordi ed è ora di mettere un punto a Beatrice e altri animali (un punto e virgola, dai: magari tornerò).

Due cose, prima di salutarvi:

1. So che la prima parte era più sciocchina e carina e poi bang!, sono arrivate come una schioppettata le questioni gravose, ma sentivo l’urgenza di condividerle perché sono state il motore di un cambiamento importante, all’interno di un percorso non ancora concluso. Moltissime, infatti, le mie questioni ancora aperte.

(Tra le altre: se il vegetarismo è per me una scelta filosofica, come posso pensare di imporla al cane, che quando vede un piccione parte all’attacco (…delle briciole, ma che c’entra, la mia è una bestia pragmatica)? È peggio un maglione di lana che proviene dallo sfruttamento della pecora o uno sintetico che proviene dallo sfruttamento del petrolio? Se nella maggior parte dei luoghi che conosco o ho conosciuto per me vegetariana alimentarsi è un’impresa ardimentosa, cosa fa un vegano: un benefico digiuno intermittente? Resta sempre e solo a casa sua? Vive di eccezioni? Oppure: se mi siedo in un bar e chiedo un bicchiere di vino bianco fermo vegano, c’è la possibilità che al gestore non venga voglia di tirare fuori lo spray al peperoncino o un altro strumento di autodifesa?)

2. A mio parere, tutti dovrebbero porsi delle domande e intraprendere un cammino di consapevolezza, senza per forza raggiungere il medesimo traguardo, ma avanzando con il proprio ritmo, magari soltanto di pochi passi.

Si potrebbe iniziare riconoscendo che anche mangiare carne – e quindi animali – è una scelta, non solo l’inverso. Che gli allevamenti intensivi sono un affare sporco ma che rappresentano, in Italia e nel mondo, il modello vincente. Che non tutti i vegetariani sono strani né tutti i vegani estremisti.

Insomma…

Non sarò mai abbastanza cinico

da smettere di credere

che il mondo possa essere

migliore di com’è

Ma non sarò neanche tanto stupido

da credere che il mondo

possa crescere se non parto da me

 

P.S. Solo io potevo terminare un mese di sfinimento sui diritti degli animali con una canzone che s’intitola Costume da torero… Torero! Che disastro.