Di “barolacce”, zucchine e lamenti 1
– Ciao! Che classe fai adesso? – chiedo al figlio maggiore della fruttivendola egiziana, mentre con la coda dell’occhio controllo che il fratellino abbia smesso di compiere atti di bullismo nei confronti del mio cane, legato fuori.
– La quinta elementare! – risponde fiero.
– E dove vai a scuola? – replico, curiosa di sapere se è la stessa che ho frequentato io, decenni or sono.
– Alla scuola B. – fa lui.
– Sì! Scuola B. bella, anche zona bella e maestra brava – interviene la mamma, sorridendo. – Non come quella… La C., dove ci sono tanti bambini bachistani che dicono barolacce! La B. è bella scuola, tanti bambini italiani…
Non so cosa rispondere e resto a guardarla stupita. Stupita non per la frase in sé (quante volte l’ho sentita, mille e mille?) ma per chi l’ha appena pronunciata.